Mi ricordo quella specie di gioco delle tre carte, per avere un taxi, per avere un letto. Mi ricordo gli alveari senz'api, alveari per topi, carne su carne senza che nessuno mostrasse pena. E ricordo le notti senza sonno, i martelli pneumatici e le lastre d'acciaio. Mi ricordo la luce, dal 34mo piano, la luce inghiottita dalla nebbia, restituita dalla nebbia, nella notte. E mi ricordo l'odore di pesce secco, al mercato umido, che pioveva sul pesce, e sulla carne su stecco. Mi ricordo che siamo andati via appena in tempo, che due giorni più tardi la Cina ha chiuso tutto, si è chiusa ancora, anche se nessuno può fermare le merci, nessuno pò fermare le mani.