Mi ricordo i due mesi filati passati li, come i mesi della riscoperta. Mi ricordo le mattine d'attesa, il silenzio del pomeriggio, la furia delle sirene e la grazia della luce, d'improvviso farsi presenti, a ricordarmi la vita. Ho memoria di tutto, che le foto servono a questo e che quello è stato il tempo in cui ho sentito la città farsi chiara dentro me. Come a chiarirmi chi ero, cosa avrei dovuto essere, quello che diventerò.

17.09.2014
Ho il corpo in frantumi d’attesa. Un dollaro per una parola, due per il silenzio. E’ tutto un blaterale oggi che è mercato, un dire organico di riscaldamento globale, sterminio delle api, droni sui campi. Di dollari che sporcano ogni cosa, che ammalano ogni cosa. E’ tutto un inseguirsi di parole in contanti: alle mani dei farmer attraverso i denti nuovi dei progressisti, dalle pochette delle “hipster cinderella” ai marsupi delle mondine americane, belle di terra, imbrattate di vita che a luci spente, bocche cucite, capelli sciolti, conteranno in banconote il compiacimento. Tornate, lontane da tutti, nel bel mezzo della verità del mondo.